di Riccardo Venturi.
"Il galeone" è una poesia che Belgrado Pedrini, anarchico carrarese, scrisse in galera, a Fossombrone, nel 1967. Il titolo originale della poesia era Schiavi. Fu poi messa in musica da Paola Nicolazzi sulla base di una canzone popolare intitolata, curiosamente, Se tu ti fai monaca; la Nicolazzi, nel trasformarla in canzone (e in uno dei più noti canti anarchici italiani di ogni tempo), ne omise però la quarta e l'ultima strofa, che così recitano:
sfida dei venti l’ira?
Pur sulla nave muda,
l’etere ognun sospira!
(...)
Falci del messidoro,
spighe ondeggianti al vento!
Voi siate i nostri labari,
nell’epico cimento!
Fin qui la storia di questa canzone scritta in galera. La quale, specialmente per il suo linguaggio, potrebbe far sorridere il lettore e l'ascoltatore di oggi. E' il linguaggio aulico di molti canti anarchici classici. Ma il sorriso scompare immediatamente quando si pensa al fatto che "Il galeone" è in realtà il simbolo stesso, anche nella parola stessa, della galera, anzi, della "galera infame". Quella dove il suo autore era rinchiuso.
Belgrado Pedrini aveva iniziato la Resistenza ben prima dell'8 settembre; era, la sua, una vita di resistenza da sempre. Durante il fascismo conduce la sua lotta clandestina, poi già nel 1942 partecipa ad azioni di lotta. Si unisce poi alla formazione partigiana anarchica "Elio" con cui lotta fino alla...
Stavo per dire "Liberazione". Ma la "liberazione" del partigiano Belgrado Pedrini si chiama galera. Nel 1942, per poter continuare la lotta, lui e i suoi compagni sottraggono ad alcuni industriali fascistoni milanesi e carraresi un bel po' delle loro ricchezze; nel 1949 il tribunale di Livorno giudica tali atti come "reati comuni" e condanna Belgrado Pedrini a trent'anni di carcere. Questa la ricompensa.
E sono galere su galere. Nel 1974, il presidente Leone gli concede la grazia; ma, appena uscito, viene rinchiuso in una casa di lavoro presso Pisa, perché deve scontare ancora tre anni per tentata evasione. Liberato finalmente dopo un'intensa campagna per la sua scarcerazione, torna a Carrara dove partecipa all'attività degli anarchici locali. Muore nel 1979 all'età di sessantasei anni. Ma per Belgrado Pedrini non c'è mai stata nessuna "liberazione" da una vita intera passata in galera. Quella del fascismo e quella dello "stato democratico". [RV]
El Galeón
Somos tripulación
anémica
de una galera infame
a la que ronda la
muerte
llevada por la lenta
hambre.
Nunca horizontes claros
abren nuestra aurora
y en la escuálida
cubierta
grita el centinela cada
hora.
Nuestro día discurre
entre fétidas cadenas
somo demacrados
esclavos
de cadenas de hierro
estrechas.
Surge sobre el mar la
luna.
rotan las estrellas en
el cielo
pero sobre nuestras
cabezas
siempre el mismo
fúnebre velo.
Multitud de esclavos
coléricos
inclinados gimen a los
remos.
Rompamos estas cadenas
o de remar moriremos!
¿Qué gimen los
esclavos
de esta fila de remos?
Mejor morir en las
ondas
del resplandeciente
océano.
Rememos hasta que la
nave
se quiebra ante la
rompiente
en alto los rojinegros
entre vientos
hirientes!
Esa piedosa colcha
de ola espumosa y riza
que surja un día en
los mártires
el sol de la anarquía.
Arriba esclavos, a las
armas, a las armas!
la ola gorjea y sube
truenos, rayos y
ráfagas
el galeón moribundo
[se hunde].
Arriba esclavos, a las
armas, a las armas!
Castiguemos con brazo
fuerte!
alcanzaremos,
alcanzaremos justicia !
O la libertad o la
muerte!
alcanzaremos,
alcanzaremos justicia !
O la libertad o la muerte!
|
Il Galeone
Siamo la ciurma anemica
d’una galera infame su cui ratta la morte miete per lenta fame. Mai orizzonti limpidi schiude la nostra aurora e sulla tolda squallida urla la scolta ognora. I nostri dì si involano fra fetide carene siam magri smunti schiavi stretti in ferro catene. Sorge sul mar la luna ruotan le stelle in cielo ma sulle nostre luci steso è un funereo velo. Torme di schiavi adusti chini a gemer sul remo spezziam queste catene o chini a remar morremo! Cos’è gementi schiavi questo remar remare? Meglio morir tra i flutti sul biancheggiar del mare. Remiam finché la nave si schianti sui frangenti alte le rossonere fra il sibilar dei venti! E sia pietosa coltrice l’onda spumosa e ria ma sorga un dì sui martiri il sol dell’anarchia. Su schiavi all’armi all’armi! L’onda gorgoglia e sale tuoni baleni e fulmini sul galeon fatale. Su schiavi all’armi all’armi! Pugniam col braccio forte! Giuriam giuriam giustizia! O libertà o morte! Giuriam giuriam giustizia! O libertà o morte! |
Surgery - Il Galeone - YouTube
Ronin - Il Galeone - YouTube
Skulla feat Mr. Green _ Il Galeone _ Alpette Rock Free Festival 2011 - YouTube++
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